“Sono sempre i sogni a dare forma al mondo”, così titola una delle canzoni di Luciano Ligabue.
8 anni fa, una quattordicenne di Pieve di Cadore, su un quaderno a quadretti scriveva che avrebbe voluto fare l’università linguistica, per diventare interprete.
Poco più sotto rivelava il suo obiettivo sportivo: diventare un’atleta olimpica.
In quale disciplina? Nel curling.
Il curling non è quello sport di cui tutti noi italiani ci siamo scoperti primi tifosi ed esperti, durante l’ultima settimana, in particolare in due pomeriggi, quello della semifinale contro la Svezia e della finale contro la Norvegia.
Non è quello sport fatto da un “bollitore” che viene lanciato e da una scopa che ne frena o accelera lo scivolamento sul ghiaccio.
É sacrificio, allenamento, rinunce, passione. Tantissima passione.
Gli stessi ingredienti del sogno di quella ragazza, nata nel 1999.
Tra 4 anni le olimpiadi invernali sbarcheranno nella sua città, quella in cui è cresciuta, Cortina d’Ampezzo. Quella città che fino a due settimane fa la vedeva fare la commessa in un negozio di abbigliamento.
Sì, perché Stefania Constantini, ha solo recentemente superato il bando per entrare nelle Fiamme Oro. Da ora in poi potrà concentrarsi interamente al curling. A quello sport che ha conosciuto grazie ad un’amica, a 5 anni, e di cui si è completamente innamorata.
Dove finiscono i sogni di Stefania cominciano quelli del suo compagno di spedizione: Amos Mosaner.
27 anni, professionista dal 2017. Prima di entrare nell’Aeronautica Militare lavorava in un’azienda vinicola di Cembra, in provincia di Trento.
Si è avvicinato tre anni fa al doppio misto con quella che è la sua compagna di vita, Alice Cobelli, anche lei giocatrice di curling. Con lei è stato campione italiano dal 2019 al 2020 ed è arrivato 18esimo ai mondiali di Norvegia del 2019.
A sorpresa, poi, ai mondiali dell’anno scorso di Aberdeen, in Scozia, si è presentato con la Constantini. Quinto posto e qualificazione a Pechino 2022.
Ed è proprio a Pechino che i due hanno scritto la Storia dopo un percorso maestoso, fatto di 11 vittorie su 11 gare disputate. Medaglia d’oro, la prima azzurra nella recente storia a cinque cerchi di questo sport. Stefania Constantini e Amos Moser hanno realizzato il loro più grande sogno, dando forma al loro mondo.
Campioni olimpici, in uno sport come il curling che in Italia conta solamente 300 tesserati.
Numeri bassissimi se pensiamo che la Scozia ne registra 11.000, la Svezia 7.000, la Danimarca e la Norvegia 2.000.
Eppure davanti alla tv martedì per la finale c’erano 2,6 milioni di italiani.
E tra questi, magari, qualche ragazza o ragazzo, pronti a scrivere sul foglio della vita il loro personale sogno sportivo da realizzare. Proprio come Stefania, otto anni fa.
(RV news)