DI STRADE TORTUOSE E SCORCIATOIE

Forse per istinto di sopravvivenza, forse perché, in fondo, abbiamo imparato che la vera furbizia consiste nel trovare la strada più facile per raggiungere il nostro obiettivo, viviamo in un mondo dalla dilagante noncuranza. Tendiamo, per volontà o per imitazione, a rispondere sempre alla logica della “minima spesa, massima resa”, senza renderci però conto che estremizzare questa logica ci sta rendendo deboli. Non che la vera forza stia nel complicarsi la strada o nel percorrere sentieri sempre più impervi, piuttosto, la vera forza, sta nell’accettare il percorso, per quanto difficile possa essere, senza affannarsi nel cercare scorciatoie.

Abbiamo così scelto la via facile, senza sterrato, senza bivi, un’autostrada grigia, noiosa, e forse troppo calda sotto il sole di agosto. Abbiamo lasciato che i problemi, quelli giusto un po’ lontani da noi, svanissero in una manciata di polvere, finissero per smettere, almeno ai nostri occhi, persino di esistere.

Che poi a chi importa se il mondo sta cadendo a pezzi? Chi dovrebbe preoccuparsi se l’acqua scarseggia, se le temperature schizzano alle stelle, se i rapporti tra gli uomini sono dominati da odio e rancore? In fondo, finché il terrore non viene a bussare alle nostre porte, sembra che tutto questo possa smettere di esistere. Ci penserà qualcun altro mentre scelgo di proseguire indisturbato tra la noncuranza e l’anima che si fa più pesante.

Nessuno può cambiare il mondo, nessuno può, con le sue azioni, porre fine a problemi di generazioni. Il vero errore è pensare sempre che tutto sia distante da noi. Pensiamo, per una volta, a cosa vorremmo che gli altri facessero, se fossimo noi a dover fare i conti con la più terribile delle nostre paure. Guardiamo con occhi attenti la strada che stiamo percorrendo e quel viaggio che tanto ci impegna, ma lasciamo che la mente e il cuore possano guardare oltre, un po’ più lontano, al di là dell’orizzonte e anche un po’ più su.

La strada facile non è sempre la migliore, quella corta non è sempre la più conveniente. Furbo non è chi escogita sotterfugi per evitare la fatica, ma chi ha il coraggio di cambiare rotta, voltare lo sguardo, aspettare qualcuno che ancora arranca a qualche metro da sé. Valoroso non è per forza chi ha scelto di fare l’eroe ma, soprattutto, chi riesce a sottrarsi al meccanismo della vittoria facile. Le salite più belle sono quelle più dure, le sfide migliori sono quelle che sembravano impossibili.

(RV blog)

DI STRADE TORTUOSE E SCORCIATOIE

CONTATTACI

Privacy

siamo social

partners

ERREVI RADIO WhatsApp
Invia